Notturna Poesia

A cura di Gianluca Masi


 
 
 

Alta e' la notte, ed in profonda calma
Vincenzo Monti



Alta e' la notte, ed in profonda calma
dorme il mondo sepolto, ed in un con esso
par la procella del mio cor sopita.
Io balzo fuori delle piume, e guardo;
e traverso alle nubi, che del vento
squarcia e sospinge l'iracondo soffio,
veggo del ciel per gl'interrotti campi
qua e la' deserte scintillar le stelle.
Oh vaghe stelle! e voi cadrete adunque,
e verra' tempo che da voi l'Eterno
ritiri il guardo, e tanti Soli estingua?
E tu pur anche coll'infranto carro
rovesciato cadrai, tardo Boote,
tu degli artici lumi il piu' gentile?
Deh, perche' mai la fronte or mi discopri,
e la beata notte mi rimembri,
che al casto fianco dell'amica assiso
a'suoi begli occhi t'insegnai col dito!
al chiaror di tue rote ella ridenti
volgea le luci; ed io per gioia intanto
a'suoi ginocchi mi tenea prostrato
piu' vago oggetto a contemplar rivolto,
che d'un tenero cor meglio i sospiri,
meglio i trasporti meritar sapea.
Oh rimembranze! oh dolci istanti! io dunque,
dunque io per sempre v'ho perduti, e vivo?
e questa e' calma di pensier? son questi
gli addormentati affetti? Ahi, mi deluse
della notte il silenzio, e della muta
mesta Natura il tenebroso aspetto!
Gia' di nuovo a suonar l'aura comincia
de'miei sospiri, ed in piu' larga vena
gia' mi ritorna su le ciglia il pianto.
 
 

Notturna Poesia

Home